In treno
Avrò pisciato per almeno un chilometro – nel buco della tazza vedevo correre le rotaie. Dal finestrino scorgevo – dietro case e alberi in corsa – una linea blu simile a un fiume che ingrandisce fino a sfociare nel mare: la distesa azzurra in cui tutto sprofonda – sono poche le cose che galleggiano. | |
Sono poesie caratterizzate da una particolare chiarezza descrittiva; nel paesaggio naturale, come in quello umano, individuale o sociale, ogni elemento o fatto diventa una finestra da cui è possibile osservare l’intero cosmo. Lo sguardo sulle dinamiche del mondo, più o meno evidenti, rimanda il poeta a una riflessione interiore che si esprime in veri e propri dipinti in versi, talvolta caratterizzati da una calibrata ironia; le descrizioni paesaggistiche rimandano ad analogie con il mondo interiore dell’uomo, i corpi, animali o umani, quando presenti, agiscono, tra slanci e chiusure, in un alone di serrata armonia. L’uomo si caratterizza per l’intelligenza dello sguardo, attraverso di esso trovano nutrimento i più variegati pensieri; inoltre i versi mettono in evidenza una debolezza umana di fondo che non cede mai e di continuo insidia le migliori intenzioni. Un punto focale di questa poesia è la celebrazione della bellezza delle forme e del mistero che sembrano attraversare di continuo l’esistenza umana, sulla cui scia si sviluppa una ricerca di senso capace di implementare la conoscenza. Dalle poesie si delineano affreschi di un mondo in svolgimento, soggetto principale è l’umanità con i suoi affetti e le sue ossessioni, immersa in una bellezza che non si può sommare, perché o è o non è. Il tema del piacere si sovrappone a quello della decadenza e del disfacimento della morte, insieme a quest’ultima si manifesta la necessità di riconoscere, nel vuoto del mondo, e nei fatti minimali della natura, la presenza di Dio.
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FONTE DELLA NOTIZIA: http://www.robertomaggiani.it/la_bellezza_non_si_somma.asp