Paolo Maggiani Fotografie

Paolo Maggiani Fotografie
La Fotografia di PAOLO MAGGIANI espressa nella CULTURA LOCALE APUANA e LUNIGIANA | Paolo Maggiani FineArt e Foto su: www.PaoloMaggiani.it - Documentari su: www.Archivio-foto.it

domenica 11 aprile 2010

Il 2 Maggio ore 15,30 presenterò una mia nuova mostra fotografica:
LOCANDINA_ANGELI IN VOLO_webDomenica 02 Maggio alle ore 15.30
presso il Battistero del Duomo di Carrara,
si terrà l'inaugurazione della Mostra Fotografica di Paolo Maggiani con Poesie di Roberto Maggiani, dal Titolo : " ANGELI IN VOLO ".
 
Alle ore 21.00
nel Duomo si terrà il Concerto di musiche rinascimentali e barocche di Gabriella Perugini.ANGELI IN VOLO-CONCERTO 2 MAGGIO ORE 21_web


"Angeli in volo"
Concerto di musiche rinascimentali e barocche
intorno
alle poesie di Roberto MAGGIANI
 
 
Gabriella PERUGINI alla tiorba e al liuto
 
 
Voce recitante : Marzia DATI
Angelo delle maree : Federica DALLOLIO
Fotografie : Paolo MAGGIANI
 
Domenica 2 maggio 2010, ore 21
Duomo di Carrara
 
Ingresso libero

 
 
Se di là vediamo luce
è perché è flebile la sapienza
in questo mondo.
Roberto Maggian)i

 
La musica avvicina l’uomo a Dio e il liuto, secondo l’iconografia rinascimentale, è riconosciuto come lo strumento degli Angeli. La spontanea sintonia con la raccolta di poesie Angeli in volo ha dato origine all’idea di questa serata: gli Angeli di Roberto Maggiani risuoneranno questa sera nella suggestiva cornice dello splendido Duomo di Carrara attraverso i liuti e la sensibilità di Gabriella Perugini.
 
Le composizioni musicali in programma fanno parte del repertorio europeo rinascimentale e barocco. Nel Rinascimento il liuto era lo strumento di corte per eccellenza: alcune fra le composizioni scelte sono di autori inglesi del periodo “elisabettiano”, coincidente con il regno della Regina Elisabetta I (1558 -1603), peraltro valente liutista. Altre musiche per liuto sono estrapolate da libri d’intavolatura di autori operanti presso le corti italiane, compreso Michelangelo Galilei, fratello del celebre Galileo.
Verso il ‘600 aumentò progressivamente l’estensione verso i suoni gravi; l’elevato numero di corde porterà alla costruzione di strumenti quali il liuto attiorbato, la tiorba e il chitarrone, che sfoggiano due caviglieri con manici distinti ed una sonorità più robusta.
Il concerto, dedicato ad un piccolo angelo, Alberto, termina con opere per tiorba di alcuni autori del XVIII secolo fra i quali i celebri Arcangelo Corelli e Girolamo Frescobaldi.
 
Gabriella PERUGINI liutista e chitarrista, si è diplomata in Chitarra con il massimo dei voti sotto la guida del M° Pier Luigi Cimma presso il Conservatorio G. Verdi di Torino e si è laureata in Estetica musicale con il Prof. Enrico Fubini. Ha compiuto ricerche musicologiche approfondendo lo studio del Liuto e di altri strumenti a pizzico occupandosi in particolare della letteratura rinascimentale e barocca. Si è classificata in celebrati Concorsi Nazionali ed Internazionali (Stresa, Madrid, Roma) e svolge attività concertistica come solista. Realizza spettacoli musicali a tema: “Melodie in petali e rime”, “Le voci degli accordi”, “Dolce-mente rinascimentale”, “Parole d’amore” con Monica Guerritore, in cui si evidenzia la contaminazione espansa dei linguaggi sonoro, figurativo, corporeo e poetico, attraverso esperienze multisensoriali.

Musiche in programma



Liuto rinascimentale :
M. Galilei : Volta
C. Negri : Biancofiore, Spagnoletta
P.P. Borrono : Pavana la milanesa Anonimo : Galliarda La Gamba
Skene ms : Blew Breiks
J. Dowland : Fortune my foe
S. Garsi da Parma: Correnta
F. Cutting : Packington’s Pound
Anonimo: Kemp’s Jig
J. Dowland : Mrs. Winter’s jump, Fancy
 
Tiorba :
A. Corelli : Preludio dalla Sonata IX op.5
Frescobaldi : Toccata
F. Le Coc: Air, Gavotta I e II -Suite in La m
J. Dowland : Orlando sleepeth, Chorea
G. Vaccari : Concerto – Allegro
G. Zamboni: Allemanda, Gavotta, Giga
 


 
Tecnico luci: Andrea Dallolio

venerdì 9 aprile 2010







Archeologia: Carrara, sarcofago medievale scoperto in torrente

Cultura | 02/04/2010 | ore 20.15 »


Archeologia: Carrara, sarcofago medievale scoperto in torrente



Massa Carrara, 2 apr. - (Adnkronos) - Un sarcofago di epoca medioevale e' stato scoperto stamani a Carrara (Massa Carrara), durante i lavori per la bonifica del torrente Carrione. Gli operai della ditta incaricata di allargare il letto del fiume hanno rinvenuto il sarcofago, che e' lungo un metro e mezzo, nell'acqua, in localita' Stabbio.



I lavori sono stati subito sospesi e sul posto sono intervenuti i tecnici della Provincia di Massa Carrara e del Comune di Carrara. Il sarcofago, in marmo, era vuoto. Del ritrovamento e' stata informata anche la Soprintendenza di Pisa e i tecnici hanno deciso di procedere al recupero del sarcofago dopo Pasqua.


mercoledì 7 aprile 2010


Maggiani Roberto - "Scienza aleatoria"



Novità editoriale


Roberto Maggiani è un poeta dello spirito, uno che canta perché gli è stata toccata la bocca dall'Angelo della poesia con un tizzone di carbone ardente. La sua parola si slancia verso l'alto, per trafiggere l'invisibile, come una freccia scoccata da un cuore abbondante di sentimento e di dolore, quest'ultimo generato, soprattutto, dalla consapevolezza dell'effimero e del finito delle cose reali del mondo, le quali tuttavia trattengono in sé le stigmate della bellezza e dell'Amore divino, e per questo motivo costituiscono la via da percorrere se si vuole conoscere l'Invisibile.

[...]Ci fu un tempo in cui fisica e metafisica furono inscindibili nella metodo logia della ricerca filosofica, al punto che il filosofo Aristotele venne con siderato fino all'età medioevale il più grande scienziato di tutti i tempi. [...]L'uomo da allora si trovò frantumato in due parti, e come costretto a sce gliere l'una o l'altra, senza una possibile conciliazione, senza una giusta armonia.



 


Ma Maggiani sa, come molti altri, che la frattura che segna da tempo la vita dell'uomo influenza le sorti dell'umanità intera; che il disequilibrio del singolo ha la sua ricaduta sui ritmi del cosmo. [...]La sua è, infatti, una lingua intessuta di termini attinenti alla sfera della psichicità e della spiritualità, (grazie ai quali i versi acquistano anche una significanza fortemente etica), che in alcuni testi viene contrapposta al linguaggio strettamente scientifico-matematico [...]Maggiani non si presenta come un puro, un diverso dagli altri, riconosce la carnalità, la corruttibilità, così come hanno fatto Dante e Manzoni e Agostino e tutti quelli che hanno trovato la purità tra le cose impure. Ma ha dalla sua parte, da creatura tra le creature, la fede in "un Dio bello che si chiama Amore" e, da poeta, quella nella lingua magica della poesia, che rende possibile l'immaginato, che fa sì che dal vuoto si versi il pieno, dall'increato il creato,



dalla prefazione di Franca Alaimo



 



Fantasia



 



Il marinaio, la cui pelle è



sporca di sole,



issa le vele,



raccoglie i primi venti



che passeggiano sulle distese -



all'orizzonte nessuna terra.



 



La Luna è un grande occhio



di cristallo venato nell'azzurro:



lo sguardo cade



nella distanza



dall'albero maestro alla Luna -



come una freccia



diretta nel bersaglio,



nell'occhio.



 



 



Cosmogonia



 



Rose rosse spinose ardenti



solari: angolari sporgenze



oltre le soglie



del cosmo increato -



caos di elementi informi -



inizio di matematiche



descrizioni -



in quale spazio le cose



hanno la loro forma



il loro rumore?



 



Il mondo è un atto



sacrificale e cruento



un tuffo nelle acque primordiali



(per portare in superficie un pezzetto di terra)



un accoppiamento tra Urano e Gea,



uovo cosmico che si schiude liberando spiriti,



apparizione dal vuoto quantistico,



tanto è potente la volontà ad esistere.



 



 



Le grate del reale



 



La luce si arrampica



sulle cortecce fino alle chiome



dove lo sguardo incontra



la sfera lunare



ma dietro gli alti alberi



sul prato verdeggiante



si allungano ombre imponenti,



come grate di una cella



dividono lo spazio



tra il prigioniero e il libero.



 



 



L'invisibile



 



1



Cogliere l'invisibile



 



Con rapidità tendo l'arco,



scaglio la freccia:



ecco l'invisibile



centrato nel cuore -



un brivido mi trapassa



e mi taglia.



 



2



Rebus



 



Non vedo l'atomo né la molecola



ma odoro l'ammonio



e assaggio le scaglie salate



del rebus universale.



 



 



Concertazione



 



Dalla tua esaltazione nascono le forme



tra di esse gli spazi concertano la loro esistenza -



il tuo tempio è l'increato che le sorregge,



dove talvolta cede l'esistenza.



L'errare della luce,



il suo guizzo sulle forme,



svela la presenza di una legge



sorretta da colonne di fuoco.



 





 



Roberto Maggiani è nato a Carrara il 25 agosto 1968. Laureato in Fisica all'Università di Pisa, vive a Roma, dove insegna.



 


Si occupa di divulgazione scientifica, suoi articoli sono stati tradotti in varie lingue (portoghese, spagnolo, francese, inglese). È uno degli ideatori, e redattore, del sito di poesia, narrativa e recensioni www.larecherche.it. La sua attenzione di ricerca si rivolge soprattutto al rapporto tra poesia e scienza. È autore di cinque raccolte di poesia: Sì dopo sì, Edizioni Gazebo, 1998; Forme e informe, Edizioni Gazebo, 2000; L'indicibile, Fermenti Editrice, 2006; Cielo indiviso, Manni Editori, 2008; Angeli in volo, Edizioni L'Arca Felice, 2010, stampata in 199 esemplari numerati a mano con stampe fuori testo di fotografie del fotografo Paolo Maggiani.



 


Suoi testi e traduzioni di poesie dal portoghese sono pubblicate su varie riviste letterarie. Ha scritto i testi per le mostre fotografiche: "Vite di marmo", "Cielo indiviso" e "Angeli in volo".

tratto da:

www.lietocolle.info



venerdì 5 marzo 2010


Raffaele Piazza



Roberto Maggiani, Angeli in volo



 Edizioni L'arca Felice, Salerno, 2010




         Il testo che prendiamo in considerazione in questa sede  è una plaquette pubblicata nella collana Coincidenze delle Edizioni L’Arca Felice, a cura di Mario Fresa. La raccolta è comprensiva di dieci poesie di Roberto Maggiani scritte su fotografie di Paolo Maggiani. I rapporti multidisciplinari tra le arti sono sempre molto interessanti e possono, attualmente, in un mondo occidentale, sempre più invaso e segnato dal propagarsi dei mass-media, per il fenomeno della globalizzazione, segnare una svolta nell’estetica, nella produzione e fruizione artistica, perché diverse forme d’arte, affiancandosi e fondendosi l’una con l’altra possono potenziarsi a vicenda, fondendosi tra loro, come in questo caso, poesia e fotografia. Come è scritto nelle note alla plaquette, il poeta Roberto Maggiani, autore delle poesie comprese in questa raccolta, è nato a Carrara nel 1968. E’ laureato in fisica e si occupa di divulgazione scientifica, vive e lavora a Roma. E’ autore di quattro raccolte di poesie: Sì dopo s’, 1998, Forme e informe, 2000, L’indicibile, 2006, e Cielo indiviso, 2008; Paolo Maggiani, autore delle fotografie, incluse nel testo è fotografo carrarese stimato e apprezzato per la sua fotografia attenta ai particolari che spesso sfuggono all’occhio, attraverso personali inquadrature e prospettive che risaltano le forme, i colori e i loro contrasti e/o armonie.  Sono due le fotografie di Paolo Maggiani, che l’autore presenta in quest’opera, una in bianco e nero e una a colori: quella a colori è inclusa nel testo autonomamente su elegante cartoncino ed è numerata (199 copie). Difficile stabilire la natura delle immagini delle due fotografie, immagini, che, pur essendo una a colori e una in bianco nero hanno, in modo incontrovertibile, qualcosa in comune. In entrambe possiamo osservare fasci di luce, come esplosioni di tinte luminose, a comporre disegni e arabeschi. Nella foto in bianco e nero, senza difficoltà possiamo scorgere in primo piano una stella che pare navigare, come sospesa in un cielo sul quale si staglia, uno sfondo scuro; inoltre altre linee e fonti di luminosità costellano l’immagine, dando un risultato surreale; trapela da questa fotografia, intitolata  L’entrata e scattata nel 2007, un senso di perturbante mistero. Dalla foto a colori emergono tinte scure in basso sulle quali si staglia un disegno dorato, che potrebbe essere quello di uno strumento musicale; spostando lo sguardo verso l’alto notiamo strisce arancio e gialle e poi un azzurro striato da macchie bianche parallele simili a fasci di nuvole. Anche nella fotografia a colori notiamo una certa quota di surrealismo, che si sprigiona in un accentuato e vivace cromatismo in tutte le sfumature dell’opera, che ha un aspetto geometrico. Alla suddetta descrizione di cieli e stelle, felicemente s’intona il titolo della plaquette, Angeli in volo, perché proprio le foto potrebbero essere campiture per voli di angeli e anche il titolo della fotografia L’entrata, bene si armonizza con il titolo della poesia d’apertura della raccolta angeli all’inizio del mondo, perché potremmo immaginare “l’entrata”, come una causa prima della creazione, un movimento essenziale nella costituzione dell’universo, che sia opera di un Creatore o semplicemente frutto di quello che astronomi o i fisici chiamano Big Ben :-“per sorte o per arte/ il mondo iniziò/ come un pensiero vorticante/ attraverso le pareti del nulla/// fu creato ex nihilo// angeli impetuosi/ spendendo l loro tempo/ a comporre i colori/ delle cose/ che sarebbero diventate universo/ da lì a poco// all’inizio fu un gioco senza dio/ (che venne dopo a porre l’anima// e lasciò angeli custodi// invisibili arie venticelli brezze/ onde)”/; è una poesia, sia pur composita, caratterizzata da grande chiarezza, quella di Roberto Maggiani, vagamente verticale e presenta una notevole eleganza formale; il ritmo è sostenuto e incalzante, anche per la diversità della lunghezza dei singoli versi. Il risultato è quello della compattezza espressiva a livello del singolo componimento e anche a livello dei vari componimenti come insieme, per cui il testo può avere un’unità poematica ed essere definito poemetto, tutto giocato sul tema della Creazione e sul benefico volo degli angeli. Bella anche la seconda sequenza intitolata L’entrata, che è divisa in due parti e che, ovviamente, pare essere ispirata tout-court dall’omonima fotografia in bianco e nero:-“1 /una mano scostò il velo/ e la specie umana uscì/ dal luogo sacro// anche gli dei entrarono nel mondo/ su invito degli uomini/ in sordina/ dietro agli angeli luminosi/ (in fondo ce n’era bisogno/ per intendere la natura/ prima della scienza) 2 le stelle si diedero la materia/ del corpo/ invece gli angeli rimasero invisibili/ senza anatomia// ma non è così raro vederli muovere/ tra le geometri del mondo/ (linea piano sella o sfera)/// sono loro a portare/ annunci e gravidanze/ fin dalla cacciata/ quando divenne fuoco// l’entrata dalla quale continuano/ a giungere innumerevoli anime// bambini senza nome/ a cui gli angeli si affiancano/ dal grembo delle madri//” Anche se Dio viene detto con la minuscola, e vengono nominati gli dei. Un forte senso di religiosità  pare trasparire da questi versi intrisi di misticismo ma anche di carnalità quando bambini senza nome/ a cui gli angeli si affiancano/ dal grembo delle madri. Nella poesia L’entrata riscontriamo di nuovo il tema creazionistico, come momento in cui si sparge nel cosmo o universo la vita e potrebbe venire in mente un’opera artistica, in campo musicale, La Creazione di Haydn . Un’opera compiuta ad alto livello, nello specifico delle due forme espressive, Angeli in volo, efficace ed originale, soprattutto per la materia trattata.



TRATTO DA:

http://www.poiein.it/autori/2010/2010_03/04_PiazzaMaggiani.htm

poiein_it720

"ANGELI IN VOLO"

Raccolta di poesie e fotografie.

l_arca_felice_editore720

www.arcafelice.com 

edizioniarca@alice.it

info@arcafelice.com